Dieci cose che forse non tutti sanno su Sinner numero 1

1) INTERRUTTORE – Quando era bambino Jannik già pensava al tennis anche se il suo primo sport è stato lo sci. Nella sua cameretta trascorreva ore a tirare una pallina da tennis contro un interruttore a muro nel tentativo di accendere e spegnere la luce. Il suo vicino sperava che si dedicasse completamente alla discesa libera.
2) OSSO DEL COLLO-1 – Jannik dà il meglio di sè quando fronteggia situazioni difficili. Ha detto: “La paura? La provavo quando sciavo, mi buttavo in pista rischiando di rompermi l’osso del collo. Nel tennis il peggio che mi può capitare è di perdere un incontro”. L’osso del collo se lo rompono gli altri quando giocano contro di lui.
3) GENITORI – Jannik aveva 10 anni quando i genitori Hans Peter e Sieglinde lo portarono per la prima volta all’Accademia di Heribert Mayr e Andrea Spizzica a Sesto Pusteria. I genitori dissero a Mayr: “Il ragazzo è questo, faccia lei”. Andarono via e tornarono a fine lezione. Quando Cesare Maldini portò il baby Paolo alle giovanili del Milan il tecnico gli chiese: dove lo faccio giocare? E Cesare rispose: se non lo sa lei che è l’allenatore…” e se ne andò. E poi dicono che i genitori non contano.
4) OSSO DEL COLLO-2 Nel primo anno di lavoro con Piatti (aveva 15 anni) seguì Riccardo all’Elba dove gestiva una clinic. Con gli altri allievi andò al mare. Nessuno riusciva a tuffarsi compiendo una capriola. Lui ci provò e oplà perfetto tuffo con salto mortale. Piatti gli chiese come ci era riuscito e lui rispose: ho pensato di farne due di salti mortali. Così ero certo che almeno uno l’avrei fatto”. Poi qualcuno si chiede come può migliorarsi sempre.

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